Il linguaggio SQL (Structured Query Language) è uno strumento fondamentale per chiunque si occupi di gestione dei dati e di database. In questo articolo, approfondiremo cos’è il linguaggio SQL, quali sono le sue caratteristiche principali e come viene utilizzato nella pratica.
Indice dei contenuti
Introduzione al linguaggio SQL
Il linguaggio SQL è un DSL (domain-specific language), ovvero un linguaggio di programmazione specializzato nella manipolazione e nella gestione dei dati all’interno di un database relazionale. Il suo obiettivo principale è di creare, modificare e gestire i dati contenuti nel database e di comunicare con i sistemi di gestione di database relazionali (RDBMS).
Un po’ di storia
Il linguaggio SQL nasce sulla base del modello relazionale ideato dal professor E.F. Codd negli anni ’60 e ’70. Tale modello si basa sulla rappresentazione dei dati attraverso tabelle (o relazioni), contenenti righe (tuple) e colonne (attributi). Grazie alle sue caratteristiche, il modello relazionale ha rivoluzionato il modo di gestire i dati, permettendo di organizzarli in modo più efficace e intuitivo.
Nel corso degli anni, SQL è diventato uno standard ufficiale riconosciuto dagli enti di standardizzazione ANSI (American National Standards Institute) e ISO (International Organization for Standardization).
Caratteristiche del linguaggio SQL
Una delle principali caratteristiche del linguaggio SQL è la sua capacità di gestire le cosiddette funzioni CRUD (Create, Read, Update, Delete), ovvero le operazioni di creazione, lettura, aggiornamento ed eliminazione dei dati. Per svolgere tali funzioni, SQL mette a disposizione una serie di comandi standard, tra i quali:
- SELECT: permette di selezionare e leggere i dati contenuti nel database, in base a specifici criteri;
- INSERT: consente di inserire nuovi dati all’interno del database, specificando la tabella e i valori da inserire;
- UPDATE: serve ad aggiornare i dati già presenti nel database, modificando i valori degli attributi;
- DELETE: permette di eliminare i dati dal database, in base a specifiche condizioni.
SQL, inoltre, offre la possibilità di gestire anche altri aspetti del database, come ad esempio la creazione e la modifica delle tabelle (comandi CREATE TABLE e ALTER TABLE), la definizione delle chiavi primarie e delle chiavi esterne (comandi PRIMARY KEY e FOREIGN KEY) e l’imposizione di vincoli e di integrità referenziale (comandi CONSTRAINT e CHECK).
Database relazionali e SQL
Grazie alla sua facilità d’uso e alla sua efficacia nel gestire le funzioni CRUD, il linguaggio SQL è stato incorporato in molti prodotti di database commerciali, tra cui:
- MySQL: uno dei RDBMS più diffusi e utilizzati, soprattutto in ambito web;
- Oracle: un sistema di gestione di database estremamente potente, utilizzato principalmente nelle grandi imprese;
- MS SQL Server: il database management system di Microsoft, pensato per le applicazioni aziendali;
- PostgreSQL: un RDBMS open source, noto per la sua affidabilità e flessibilità;
- IBM DB2: il sistema di gestione di database di IBM, utilizzato specialmente in ambito mainframe.
La categoria dei database non relazionali, invece, si contraddistingue per la mancanza del linguaggio SQL. Tali database, come MongoDB e DynamoDB, sono detti NoSQL e prevedono l’utilizzo di altri linguaggi e tecniche per la gestione dei dati.
Conclusioni
Il linguaggio SQL è un elemento chiave nella gestione dei dati e nel mondo dei database relazionali. Grazie alla sua capacità di gestire in modo efficiente e intuitivo le funzioni CRUD e di comunicare con i RDBMS, SQL rappresenta uno strumento indispensabile per gli sviluppatori e gli esperti di database.