Cosa si intende per Internet of Things? Quali sono le componenti fondamentali e quali oggetti ne fanno parte?
IoT sta per “Internet delle cose”. Si riferisce alla tendenza crescente di collegare oggetti fisici a internet, dagli orologi e frigoriferi alle automobili e macchine industriali. Incorporando sensori e connettività negli oggetti quotidiani, siamo in grado di raccogliere grandi quantità di dati su come vengono questi oggetti vengono utilizzati. I dati possono poi essere analizzati e utilizzati per migliorare l’efficienza, ridurre i costi e aprire nuove opportunità.
Per esempio, un’auto connessa può essere monitorata per problemi al motore, un frigorifero connesso può riordinare il cibo quando si esaurisce, e una macchina industriale connessa può ordinare automaticamente parti di ricambio quando si rompe. L’IoT è ancora agli inizi, ma sta già avendo un impatto trasformativo sulle nostre vite e rappresenta un universo in continuo sviluppo.
Sentiamo spesso parlare dell’Internet delle Cose in relazione alle applicazioni in casa e agli oggetti smart, ma in realtà va ben oltre le quattro mura domestiche. Si tratta infatti di una tecnologia che oggigiorno viene applicata in ambito industriale, automotive, scientifico e molto altro ancora.
Se desideri approfondire la definizione, il significato di Internet of Things e le sue componenti principali, ti consiglio di leggere il mio articolo.
Cosa si intende con Internet of Things?
Come ti ho anticipato poco sopra, la traduzione letterale è Internet delle Cose. Da questa definizione si capisce già parte del suo significato, perché ci fa immaginare un mondo di oggetti connesso alla rete o interconnesso. Un mondo intelligente, fatto (appunto) di cose che dialogano fra loro, e che si interfacciano grazie ad un elemento in comune: la possibilità di collegarsi ad Internet (o ad una qualsiasi rete – anche privata) e di scambiare dati.
Spesso (ma non sempre) il risultato di questo meccanismo è l’automazione, dunque lo svolgimento di una certa azione senza l’intervento diretto dell’essere umano. Per farti capire meglio, fra i migliori esempi di smart objects troviamo il seguente: le lampade LED dotate di sensori di prossimità, che individuano la presenza umana e che si comportano di conseguenza, accendendosi o spegnendosi da sole.
Ma in realtà, andando oltre le case domotiche, questo settore abbraccia anche altri settori, fra cui le auto (auto-mation). In tal caso ci si riferisce alle vetture dotate di sensori, i cui scopi possono essere diversi: la guida assistita (nota anche come ADAS), il parcheggio assistito, la frenata di emergenza automatica, o la raccolta di dati da spedire alla compagnia assicurativa.
Per non parlare degli assistenti vocali come Alexa, che danno la possibilità di interagire con le funzioni della propria vettura. Il sistema di intelligenza artificiale sviluppato da Amazon, poi, diventa spesso protagonista anche nelle nostre case, dato che sono numerosi i device compatibili con Alexa.
Volendo sintetizzare, la possibilità di connettersi alla rete trasforma le cose da oggetti inerti a oggetti “vivi”, capaci di rilevare dati e di utilizzarli per facilitarci la vita.
Quali sono le tre componenti fondamentali dell’IoT?
Come qualsiasi altro sistema in grado di scambiare dati, anche l’Internet of Things si basa su un’architettura ben definita. Le tre componenti fondamentali dell’Internet delle Cose sono un po’ più complicate da capire, perché si entra nel campo dell’informatica nuda e cruda. Però è comunque possibile spiegarle chiaramente, facendo come sempre degli esempi concreti.
- Things: gli oggetti che possono essere connessi in rete.
- Network: la rete che ospita tutti i dispositivi connessi.
- Cloud: lo spazio di archiviazione che raccoglie i dati rilevati dalle cose connesse, che li analizza e che decide quale azione far compiere agli oggetti.
Nei fatti, come funziona questo trittico? Gli oggetti smart, come ti ho già spiegato, sono dotati di sensori capaci di raccogliere dati provenienti dal contesto esterno. Questi dati vengono indirizzati ad un server cloud tramite la connessione Internet, che funziona un po’ alla stregua di un’autostrada o ponte.
Una volta giunti a destinazione, i dati vengono archiviati dal server e analizzati dai suoi algoritmi. Il sistema, dopo aver preso in considerazione tutte le informazioni rilevate dai sensori degli oggetti, deciderà quale azione questi ultimi dovranno compiere. A questo punto la decisione (output) viene comunicata agli oggetti, come sempre tramite la connessione. Ora possono accadere due cose:
- L’output viene convertito dagli oggetti in azione concreta (attuazione)
- L’output viene mostrato sul display dell’oggetto (informazione)
Nel primo caso si parla di vera e propria automazione: dunque l’oggetto è capace di attuare una certa azione senza che debba intervenire l’essere umano, come nel caso (già citato) delle luci che si accendono e spengono da sole. Nel secondo caso, invece, spetterà all’utente l’azione finale: verrà infatti informato sullo stato dell’ambiente, per poter prendere una decisione ponderata.
Un esempio? La notifica sul cellulare di un alert rilevato dai sensori della telecamera smart. In quel caso l’utente può guardare in tempo reale ciò che accade a casa, ed eventualmente chiamare chi di dovere se non si tratta di un falso allarme (come il gatto che fa le capriole di fronte alla videocamera).
Quali oggetti fanno parte dell’IoT?
Ti assicuro che non è possibile compilare un elenco completo degli oggetti facenti parte dell’universo dell’Internet of Things. Ne troviamo tantissimi in ogni campo applicativo di questo settore, dalle auto alla domotica, passando per le smart cities (città intelligenti), la medicina e le biotecnologie, l’industria, la fornitura di energia, l’agricoltura e molto altro ancora.
Se ti stai chiedendo in quale ambito può essere applicato l’Internet of Things, ecco una lista riassuntiva:
- Agricoltura smart
- Smart home
- Smart cities
- Smart cars
- Smart metering (energia)
- Industria 4.0
- Health care
- Manifatturiero
- Retail & Marketing
- Banking
- Comunicazione
- Sports Analytics
- Defence & Security
- Insurance (Assicurazioni)
- PA (Pubbliche Amministrazioni)
Ancora una volta, però, si possono fare altri piccoli esempi per capire meglio il significato e la definizione di Internet of Things applicati alla… vita reale. Ti parlo degli elettrodomestici intelligenti, come la lavatrice gestibile da remoto e il frigorifero dotato di videocamera interna (smart home).
Passando agli altri comparti, nel settore delle smart cars troviamo ad esempio il già citato sistema ADAS per la guida assistita. Nel campo dell’agricoltura spiccano invece i sistemi di monitoraggio delle condizioni climatiche, mentre nelle smart cities ecco i lampioni autogestiti. Infine, nell’industria si fa un largo uso di sistemi in grado di ottimizzare i processi produttivi calcolando i dati ricevuti dai macchinari connessi.