Il colosso della tecnologia, Google, si prepara ad entrare a pieno titolo nella competizione per la creazione e lo sviluppo di piattaforme basate sull’intelligenza artificiale (AI) generativa, grazie alla recente presentazione di Bard, un potente strumento che mira a divenire il rivale diretto del già ben noto ChatGpt di OpenAI.
Bard sarà in grado di generare risposte dettagliate a domande semplici, basandosi sul modello linguistico LaMDA di Google, un sistema noto per essere stato definito “senziente” grazie alle sue avanzate e sofisticate capacità.
Analizziamo quindi in dettaglio il funzionamento del nuovo strumento, il contesto in cui nasce la sua intuizione e lo scenario futuro di questa nuova sfida tra giganti della Silicon Valley.
Bard e la scommessa di Google sull’intelligenza artificiale generativa
Il lancio di Bard dimostra concretamente l’importanza che aziende come Google attribuiscono alla AI e in particolare alle piattaforme generative, che stanno aprendo nuovi orizzonti nel mondo della tecnologia digitale e del loro potenziale utilizzo.
Per avere un’idea della grandezza degli investimenti in questo settore, basti pensare ai recenti 300 milioni di dollari stanziati da Google per Anthropic, un’altra azienda avente come obiettivo quello di migliorare l’intelligenza artificiale e la sua integrazione nelle sfide quotidiane.
L’ambizione di Google con Bard è quella di soddisfare la crescente richiesta di approfondimenti e consigli, offrendo agli utenti uno strumento in grado di combinare la vastità della conoscenza disponibile su Internet con l’intelligenza e la creatività offerta dai modelli linguistici.
Inizialmente, Bard sarà rilasciato solamente per test a un ristretto numero di collaudatori fidati, in modo da migliorarne le funzionalità e raccogliere feedback e suggerimenti dagli utenti.
Per questo motivo, al lancio è previsto l’utilizzo di una versione semplificata di LaMDA, che richiede una minore potenza di calcolo e consente quindi di operare in modo più economico ed efficiente, pur garantendo un’elevata qualità delle risposte e una grande efficienza comunicativa.
Il passato e il futuro: da BERT a Bard
Prima dell’arrivo di Bard, Google ha già utilizzato con successo un altro modello linguistico, BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers), basato sul sistema di elaborazione del linguaggio naturale e capace di comprendere ed elaborare testi scritti e altre forme di comunicazione. BERT è stato in grado di offrire un contributo significativo nell’ambito della comprensione del linguaggio naturale e nella capacità di rispondere a domande e risolvere problemi di diversa natura.
Tuttavia, con il lancio di Bard, Google intende andare oltre e puntare a una maggiore fluidità e naturalezza nelle risposte, con l’obiettivo di entrare in diretta competizione con ChatGpt, la celebre piattaforma di OpenAI che ha già dimostrato tutto il suo potenziale in termini di generazione di testo e di risposte a domande e comandi degli utenti.
LaMDA, il cuore di Bard
Per comprendere il funzionamento di Bard è fondamentale conoscere anche il modello su cui si basa, ossia LaMDA (Language Model for Dialogue Applications), un modello linguistico d’avanguardia sviluppato da Google e in grado di offrire risultati sorprendenti nella generazione e comprensione del linguaggio naturale.
LaMDA è stato descritto come un modello “senziente” proprio per la sua capacità di abbracciare un ampio spettro di argomenti e contesti e di adattarsi alle diverse situazioni comunicative. Il modello è sottoposto a un continuo processo di apprendimento e aggiornamento, attraverso l’interazione con grandi quantità di dati e testi presenti su Internet.
Grazie a LaMDA, Bard sarà in grado di fornire risposte dettagliate e approfondite a domande semplici, offrendo ai suoi utenti un contributo significativo e prezioso nella ricerca di informazioni, consulenza e soluzioni a problemi di vario genere.
Un esempio delle potenzialità offerte da LaMDA è la capacità di generare risposte coerenti e interessanti anche a domande prive di una risposta univoca o ben definita, dimostrandosi capace di mantenere un dialogo interessante e stimolante con l’interlocutore umano.
Scenari futuri per Bard e la competizione con ChatGpt
Come detto in precedenza, Bard si propone come rivale diretto di ChatGpt, la piattaforma di OpenAI che, fino ad oggi, ha rappresentato uno dei migliori esempi di applicazione dell’intelligenza artificiale generativa nella comunicazione e nelle risposte a domande e problemi.
Gli scenari futuri per la competizione tra Bard e ChatGpt sono difficili da prevedere, ma è evidente che il campo dell’intelligenza artificiale generativa offre ancora grandi margini di miglioramento e di sviluppo, con la possibilità di creare nuovi strumenti e soluzioni capaci di rispondere sempre meglio alle esigenze degli utenti e di favorire una comunicazione più fluida e naturale tra esseri umani e macchine.
È probabile che, nel prossimo futuro, assisteremo a ulteriori progressi in termini di sviluppo di questi modelli linguistici, con l’obiettivo non solo di offrire risposte più accurate e pertinenti ma anche di affinare la capacità di comprendere e interpretare il linguaggio umano in tutte le sue sfumature e complessità.
Conclusione
Il lancio di Bard rappresenta un ulteriore passo in avanti nel settore dell’intelligenza artificiale generativa e nella competizione tra i colossi della Silicon Valley. Con lo sviluppo e il perfezionamento di piattaforme come Bard e ChatGpt, assistiamo a una trasformazione della comunicazione tra esseri umani e macchine, che potrebbe portare a un futuro sempre più integrato e in cui l’utilizzo dell’intelligenza artificiale diventerà un elemento fondamentale della nostra quotidianità.
Il percorso verso la conquista di questa nuova frontiera della tecnologia digitale è soltanto all’inizio, e le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale generativa sono ancora tutte da scoprire e sfruttare.