Nell’ultimo periodo ci capita molto spesso di imbatterci nei QR Code (Quick response code), ovvero un codice a risposta veloce, una semplice immagine quadrata di sfondo bianco con dei quadrati neri.
Questa immagine così insensata rivela, però, una grandissima quantità di informazioni al suo interno, ma soprattutto sempre a portata di mano, scaricandolo sul telefono o semplicemente inquadrandone uno con la fotocamera del dispositivo.
Uno dei casi d’uso dei QR Code in cui ci imbattiamo molto spesso in questi giorni è quello di mostrare il Green Pass.
Indice dei contenuti
Cos’è un Qr Code?
Un QR code è un codice a barre di forma quadrata e bidimensionale che può essere letto da uno smartphone o tablet e da sistemi e scanner elettronici. Sono spesso utilizzati per memorizzare URL, informazioni di contatto e altri tipi di dati.
La sua caratteristica principale è quella di fornire informazioni una volta inquadrato, collegando un link all’interno del QR Code stesso: le informazioni contenute e veicolate da questi codici possono essere velocemente decriptate attraverso quasi tutti i principali smartphone.
Molti smartphone Android non sono in grado però di supportare questa funzione in forma nativa e richiedono di scaricare un app apposita adatta alla lettura dei QR Code (il Play Store ne contiene tantissime in merito).
Come nasce il Qr Code?
Il Qr code nome che deriva dall’inglese Quick Response ovvero “risposta rapida”, è un codice a barre bidimensionale di forma quadrata caratterizzato da una serie di moduli neri distribuiti all’interno di uno schermo bianco.
Chiamato anche codice 2D, è utilizzato per memorizzare informazioni e dati che possono essere decodificati e letti attraverso i software presenti su smartphone o tablet o in alternativa installando apposite app sui propri dispositivi. Un singolo crittogramma può contenere fino a 7.089 caratteri numerici o 4.296 alfanumerici.
Nato nel 1994 con lo scopo di tracciare i pezzi di automobili nelle fabbriche di Toyota, il codice QR è stato sviluppato dalla compagnia giapponese Denso Wave. La capacità del codice 2D di contenere un numero d’informazioni maggiore rispetto al codice a barre lo ha reso in breve tempo un congegno utilizzato da numerose fabbriche per una più semplice gestione delle scorte industriali.
Fin da subito il QR si mostra in grado di contenere una quantità di dati più elevata rispetto al codice a barre tradizionale. Per questo motivo il codice 2D inizia ad essere ampiamente utilizzato nella gestione dei magazzini industriali.
Nel 1999 la decisione della Denso Wave di distribuire i codici QR Code sotto licenza libera ne ha facilitato la diffusione in tutto il paese del Sol Levante. Nello stesso anno NTT Docomo, il più importante operatore telefonico giapponese nel campo della telefonia mobile, lancia sul mercato i-mode, il servizio che consente il collegamento degli smartphone alla rete internet.
La conseguenza è lo sviluppo delle prime applicazioni per cellulari che hanno visto la luce agli inizi degli anni 2000, periodo nel quale i codici bidimensionali vengono utilizzati su carta stampata per veicolare URL e pagine web.
In Giappone, nella seconda metà degli anni duemila, i QR Code sono stati utilizzati principalmente nella cartellonistica pubblicitaria e nelle pubblicità contenute all’interno di giornali e riviste.
In Europa e negli Stati Uniti la tecnologia 2D inizia a diffondersi solo verso la fine degli anni duemila come effetto dell’espansione del mercato degli smartphone. I nuovi telefoni cellulari, grazie alle funzionalità tecnologiche e alla presenza di applicazioni specifiche, sono gli strumenti perfetti per veicolare le informazioni veloci e intelligenti provenienti dai QR Code.
Come salvare il QR Code sul telefono?
Ci sono diversi modi per poter salvare un QR Code sul telefono.
Il metodo più veloce è sicuramente effettuando uno screenshot di quello che si vede sullo schermo dello smartphone/tablet oppure salvando l’immagine che contiene il QR Code tramite il menu che compare tenendo il dito premuto sulla stessa, collegandosi quindi alla pagina che contiene il codice di proprio interesse.
Per effettuare uno screenshot, basta premere contemporaneamente il tasto Power (quello per accendere/spegnere il dispositivo) insieme al tasto Home. Se questa combinazione non funziona o il dispositivo non ha un tasto Home, provate a premere simultaneamente il tasto Power insieme al tasto volume giù.
Se invece vi interessa salvare solo l’immagine del codice QR, tenete il dito premuto su di essa e selezionate la voce Scarica immagine dal menu che viene aperto. Così facendo, l’immagine contenente il QR Code verrà salvata direttamente nella Galleria del dispositivo e potrete leggerlo inquadrandolo con un altro dispositivo o aprendo l’immagine in un’applicazione per la lettura dei codici QR.
Il QR Code non funziona, cosa fare? Come rimediare in queste situazioni?
I codici QR dovrebbero funzionare su un un’ampia varietà di dispositivi. Dovrebbero essere compatibili con tutte le telecamere e sistemi operativi, ma può capitare che non funzioni qualcosa, o che il QR Code dia qualche errore.
Cercando di scansionare un codice, avvicinando la fotocamera, ruotandola o mettendo persino il flash, infatti, può capitare che tutti gli sforzi si rivelino inutili. Ora, quali sono i motivi più comuni per cui i codici QR a volte non funzionano e come si può rimediare?
5 modi per rendere il QR Code facile da leggere
Un codice QR è fondamentalmente un’immagine e, come per qualsiasi altra immagine, la qualità è estremamente importante. In sostanza, un’immagine povera di qualità potrebbe non essere letta correttamente dal dispositivo, in quanto contiene troppi pochi pixel o è sgranata.
Mentre un codice QR sfocato o pixellato potrebbe far eseguire la scansione su alcuni dispositivi, quindi, su molti altri potrebbe fallire. Se appare leggermente sfocato, lasciatelo scadere e otterrete un altro codice di qualità superiore (questo capita quando, per esempio, si vuole accedere tramite SPID).
Un secondo metodo che potrebbe incidere molto sulla lettura del codice QR è anche la posizione in cui si mette il dispositivo che si usa, o semplicemente il luogo in cui il codice è stato posizionato. Secondo diversi operatori del marketing, questo è tutta una questione di velocità e posizione. Nel complesso, ci vogliono circa 15 secondi per scansionare un codice QR.
Tale lasso di tempo include il tempo necessario per estrarre uno smartphone, sbloccarlo, aprire un’applicazione di scansione ed eseguire la scansione. Infatti, i codici QR hanno più senso sugli elementi statici.
Quando si ha un codice QR su un autobus o un’auto può sembrare un’idea intelligente, ma la verità è che gli autobus sono sempre in movimento e risulta difficile leggere il codice. Quando si tratta di automobili, devono essere parcheggiate perché il codice QR sia efficiente. Allo stesso modo, gli spot televisivi o i cartelloni pubblicitari elettronici non sono così performanti come potrebbe sembrare.
Ancora, la maggior parte dei codici QR sono in bianco e nero, di solito neri con sfondo bianco. Tuttavia, nel cercare di farli combaciare con un tema o uno stile particolare, molti marketer scelgono di cambiare i loro colori.
A volte potrebbe essere una buona idea, ma è più saggio attenersi a ciò a cui le persone sono abituate. Alcune applicazioni di scansione, infatti, potrebbero non essere abbastanza potenti da eseguire il lavoro correttamente con codici colorati.
D’altra parte, se il codice è visualizzato su un cartellone pubblicitario o una finestra, la luce potrebbe rendere difficile la lettura. Nessuno passerebbe più di qualche secondo a cercare di scansionare il codice. Inoltre, per alcuni scanner potrebbe non funzionare nemmeno quando c’è un contrasto troppo basso.
Continuando, è bene sottolineare che l’aggiunta di molti contenuti ridurrà le dimensioni degli elementi e, di conseguenza, la possibilità di scansione. Molti scanner si affidano proprio agli angoli per identificare il codice vero e proprio, quindi potrebbero non essere più in grado lavorare a dovere.
Infine, la dimensione è importante da più punti di vista. In particolare, è necessario che il codice sia leggibile: la maggior parte degli esperti crede che 0,4×0,4 pollici (1×1 centimetri) sia la dimensione minima per uno scanner per leggere il codice.
Altri, invece, consigliano di optare per il doppio. Se non siete sicuri, ricordate che più grande è il QR Code, meglio sarà per la scansione.
Come generare un QR Code?
Creare un QR Code è possibile e può tornare utile in diversi contesti, ad esempio:
- un’attività che vuole creare un sistema pratico e veloce per avere accesso a una serie di servizi;
- un giornale che vuole far accedere gli utenti a una determinata funzione;
- un piccolo e-commerce che vuole indurre all’acquisto rapido tramite QR Code al prodotto desiderato.
Tra l’altro, per creare un QR Code non serve essere esperti informatici: esistono diverse app e programmi online che si possono trovare facilmente e in modo rapido, anche nel play store.
Ecco alcuni dei più famosi:
- QR Stuff: semplice e facile da usare, per creare codici classici è sufficiente la versione gratuita, mentre per i dinamici è necessaria la sottoscrizione a pagamento.
- The-QRcode-generator: app presente su Chrome per creare QR Code, permette di creare codici dinamici gratis. Ottima interfaccia, ma viene richiesta l’autenticazione tramite account Google.
- WhazInIt: permette di creare QR Code in formato classico ma con logo integrato al loro interno senza dover abbonarsi a funzionalità premium (scelta spesso non scontata). Le opzioni, in questo caso, sono però limitate.
Infine, se vi serve un app in grado di generare e leggere QR Code, potrebbe interessarvi QR Code Scanner & Generator, disponibile su Play Store e App Store e indicata per svolgere entrambe le funzioni.
Quanti tipi di Qr Code esistono?
Dalla sua creazione nel 1994, il codice QR ha subito evoluzioni e trasformazioni. Scopriamo quali sono tutte le tipologie esistenti:
- iQR Code: una versione particolarmente funzionale del codice bidimensionale. Questa tipologia di codice può contenere l’80% delle informazioni in più rispetto ai classici QR e può essere ridotto in dimensione del 30%. La caratteristica più innovativa dell’iQR riguarda l’aspetto estetico, in quanto può assumere qualsiasi forma senza variare le proprie caratteristiche.
- Micro QR Code: una tipologia di codice ridotta in dimensione e contenuto. Viene utilizzato per condividere una quantità minima di informazioni.
- Frame QR Code: è una delle versioni del codice QR più moderne. La sua particolarità risiede nella possibilità di personalizzare con immagini la parte interna del codice.
- QR Code dinamico: l’ultima versione del codice QR è senza dubbio il QR dinamico. La caratteristica innovativa di questa matrice è la possibilità di modificare e aggiornare le informazioni associate al codice senza doverlo modificare.
Soffermandoci su quest’ultimo punto, possiamo dire che se il codice QR classico è associato ad un’informazione unica e sempre uguale nel tempo, quello dinamico permette di aggiornare l’informazione senza dover generare un nuovo QR.
Il codice dinamico può quindi costituire un canale di informazione aggiornato per i clienti di un’azienda: mantenendo lo stesso codice, il cliente potrà apprendere informazioni migliorate in tempo reale.
Come leggere i QR Code con Huawei ?
Normalmente, gli smartphone come i Huawei, o almeno nei modelli più recenti e aggiornati, dovrebbero avere già integrata una funzione in grado di leggere i QR Code attraverso il semplice uso della fotocamera o, diversamente, tramite il motore di ricerca dello smartphone.
Per utilizzare la prima funzione, basterà aprire l’app Fotocamera, riconoscibile dall’icona di una macchina fotografica, e cliccare sul pulsante con l’icona di un cerchio all’interno di un mirino posizionato nella barra posta in alto. Una volta cliccato, si aprirà la schermata di configurazione della funzione AI Lens.
Completate, dunque, la configurazione di AI Lens cliccando sul pulsante Accetta e su Consenti dal pop-up che appare a schermo per consentire l’accesso ai permessi richiesti. Infine, toccate il pulsante Inizia.
Ora non vi resta che inquadrare il codice QR con la fotocamera dello smartphone, ma assicuratevi di essere nella scheda corretta denominata Scansione Codice. In caso contrario vi basterà effettuare uno swipe verso destra o sinistra per entrare nella sezione dedicata alla scansione dei QR Code. Una volta inquadrato il codice QR, verrete direttamente reindirizzati verso il link collegato al QR Code.
Se lo smartphone in questione è un modello meno recente, potrete accedere alla funzione di riconoscimento dei QR tramite il motore di ricerca presente di default all’interno dello smartphone.
Per accedervi basterà effettuare uno swipe verso il basso dalla home screen e toccare sul pulsante con l’icona di un mirino che troverete nella barra di ricerca posta in alto.
Dopo aver toccato sul pulsante si aprirà la schermata di configurazione di AI Lens: cliccate sul pulsante Accetta e su Consenti dal pop-up che appare a schermo per consentire l’accesso ai permessi richiesti. Infine completate l’operazione cliccando sul pulsante Inizia.

Dunque, non dovrete far altro che inquadrare il QR Code con la fotocamera del vostro smartphone e in pochi secondi quest’ultimo verrà individuato e verrete direttamente reindirizzati a un sito Web, un app o un servizio ad esso collegati.
QR Code Green Pass, cosa contiene e come funziona?
Nel caso del QR Code del Green Pass, la decodifica è più complessa. Se proviamo a inquadrare il simbolo ottenuto con il codice Authcode e la tessera sanitaria, comparirà sullo schermo una lunga stringa di lettere e numeri incomprensibile.
Questo perché il contenuto del Green Pass è stato ulteriormente codificato di modo da renderlo sicuro. Sono necessari software specifici per estrarne il contenuto, ma per chi ha dimestichezza con sistemi di codifica e linguaggi di programmazione è possibile farlo.
Per questo gli esperti, tra cui il Garante della Privacy, hanno specificato quanto sia pericoloso condividere il proprio Green Pass sui social. Le informazioni in esso contenute potrebbero essere recuperate e sfruttate a fini malevoli.
I dati contenuti nel Green Pass sono tanti e sono elencati nel documento dell’Unione Europea. Oltre a nome, cognome e data di nascita (informazioni necessarie per identificarci) sono presenti i codici relativi a:
- malattia di riferimento (il Covid-19);
- tipologia di vaccino;
- produttore del vaccino;
- serie numerica della dose effettuata;
- data della ricezione della dose di vaccino;
- lo Stato in cui è stata effettuata;
- l’ente certificatole responsabile.
Nel caso dei Green Pass relativi a un tampone, i dati faranno riferimento alla tipologia di test, al nome del test, a chi ha prodotto il test e a chi l’ha effettuato. Infine, la data e il risultato del tampone.
Per quanto riguarda i Green Pass che porteranno con sé coloro che sono guariti dal Covid-19, qui le informazioni riguardano:
- la data del primo tampone risultato positivo;
- lo Stato che ha memorizzato il tampone;
- l’ente che ha certificato il tampone;
- la durata di validità del certificato di positività.
Perché il Green Pass non andrebbe condiviso con terzi?
Il Garante della Privacy ha subito allertato sulla pericolosità di condividere sui social o via chat il QR Code del Green Pass, in quanto c’è il pericolo che i nostri dati finiscano nelle mani di cybercriminali.
C’è, appunto, il problema della commercializzazione delle certificazioni falsificate o rubate. Il nostro QR Code, condiviso in una foto su Instagram, potrebbe essere salvato sullo smartphone di qualcun altro con uno screenshot allo schermo ed esibito per entrare nei luoghi chiusi.
Non c’è obbligo, come detto, di richiedere il documento d’identità. «Non consentire mai a terzi di fare una copia del nostro QR Code. Si possono creare tutte le barriere di sicurezza ma poi l’errore umano può distruggerle», ha puntualizzato l’avvocato Coraggio, che ha aggiunto una ulteriore raccomandazione:
«È meglio utilizzare il Green Pass in formato digitale piuttosto che cartaceo. Questo perché un foglio di carta può essere più facilmente sottratto, non è protetta da password. Sullo smartphone l’informazione è sempre sotto il nostro controllo».
Come recuperare il QR Code? Come trovare il QR Code del Green Pass?
Il codice QR del Green Pass che testimonia l’avvenuta vaccinazione, la guarigione o un tampone negativo per la malattia da COVID-19 può essere ottenuto tramite varie app e servizi online istituzionali come l’app IO, nota applicazione dei servizi pubblici, locali e nazionali.
Questa è disponibile su Android e iOS. Scaricandola ed effettuando l’accesso tramite SPID o CIE, è possibile effettuare svariate procedure, ad esempio pagare il Bollo Auto e ottenere il codice QR del Green Pass.
Per aprire il QR Code e mostrarlo al personale addetto al controllo, basta recarsi sull’app IO e, nella prima pagina, spunterà la propria bacheca. Li si trovano tutti i codici inviati dal Governo in merito a vaccini e tamponi.
QR Code Green Pass perché non funziona
Può capitare che il QR Code Green Pass non funzioni in quanto il dispositivo adibito per la lettura non è abbastanza funzionante. Come abbiamo visto prima, può capitare che il QR Code non sia ben posizionato, ma nel caso del Green Pass i motivi sono solamente due:
- il dispositivo usato per la lettura non è impostato nella modalità corretta. Gli scanner per Green Pass, infatti, richiedono la modalità corretta per scansionare QR Code da tampone, da prima dose o da seconda/terza dose;
- il dispositivo su cui è mostrato il QR Code ha lo schermo sporco o non è abbastanza illuminato. In questo caso, basta semplicemente aumentare l’illuminazione per ovviare al problema.
Conclusioni
Abbiamo visto in maniera dettagliata cos’è un QR Code, come generarlo e come leggerlo, ma anche come usare il proprio codice QR per il Green Pass attenzionando alcuni punti in particolare. Al giorno d’oggi, d’altronde, questi quadrati apparentemente poco utili vengono usati in continuazione.
Data la loro immediatezza, la capacità di conservare tantissimi dati e la possibilità di generarli in una manciata di secondi, risultano uno strumento essenziale per privati e aziende che vogliono distinguersi dalla massa.
Inoltre, funzionano come strumenti utili per partecipare a donazioni o invio di fonti, come nel caso delle donazioni per l’Ucraina o per l’invio di criptovalute o altre tipologie di beni virtuali tramite Smartphone e dispositivi mobili.
Ecco perché sapere cos’è un QR Code e come funziona potrebbe tornarvi utile!